Juventus-Milan non è stato affatto uno spot edificante per il nostro calcio. Una gara che dimenticheremo presto.
Partiamo dagli episodi, quelli che avrebbero potuto indirizzare un match bloccato come quello di Torino. La posta in palio era troppo alta o semplicemente queste due squadre, per caratteristiche, non sono ancora in grado di lasciare un segno su un campo da calcio.
Pulisic spedisce in tribuna i propositi di grandezza del suo Milan. Leão, eterno incompiuto, fa anche peggio divorandosi due gol. Il primo facile facile per un giocatore del suo profilo. E la Juve? Non ha un’identità. Ora capisco quei tifosi che chiedono la testa del loro allenatore.
Juventus-Milan va in archivio come una partita qualunque. Non ci ricordiamo grandi emozioni e il primo tempo in particolare è stato davvero opaco. Roba da andare al cinema anziché allo Stadium. La commedia bianconera è ancora tutta da scrivere e di questo passo non sappiamo se e come finiranno i lavori.
Massimiliano Allegri torna a casa senza ferite e con un terzo posto in classifica da cui ripartire dopo la sosta. Una pausa utile per ricaricare energie e aggiornare le proprie strategie. Domani è un altro giorno.
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Riccardo
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