Conte alla Juventus è un’eccezione

Senza domande non esisterebbe Il Blog di Riccardo Amato e allora beccatevi questa: Antonio Conte fa bene a tornare alla Juventus? 

La storia dice di sì (ed è un’eccezione). Come riportato da Matteo Dotto di Sportmediaset infatti “L’unico bis positivo (degli ultimi 50 anni, ndr) fu il triennio di Marcello Lippi dal 2001 al 2004: due scudetti e la finale Champions di Manchester nel 2003. Curiosamente Conte ha vissuto da calciatore due ritorni: prima con Trapattoni da giovane recluta (fortemente richiesto proprio dal Trap) poi con Lippi da vecchio gladiatore”.
Ecco perché i tifosi bianconeri, smaltita la delusione per la “fuga” dell’estate 2014, possono guardare al futuro con ottimismo. Certo, l’eventuale ritorno della bandiera bianconera assomiglierebbe molto a un terremoto che i vertici societari devono preparare sin da subito.
Un mercato all’altezza e una rosa completa in tutti i reparti saranno i capisaldi del Conte-bis. L’aspetto relativo alla comunicazione andrebbe curato minuziosamente senza cadere in pericolosi alibi, preparando quel terreno fertile per gli errori dei giovani. Servirebbero almeno un paio di campioni affermati come testimonial, abituati alle pressioni di un tecnico che ama spremere i propri giocatori. Vincere subito farebbe entrare di diritto l’ex ct della nazionale nel Guinness dei primati. Tuttavia Conte alla Juventus dovrebbe intraprendere una via diversa dal passato.
Una squadra meno fedele ai propri principi e più libera di testa, cattiva e affamata come richiede la storia del club. Un collettivo umile nei fatti ed ambizioso tra le mura degli spogliatoi. Un gruppo il cui credo sia il lavoro per tentare l’impossibile. La sfida più grande per uno dei tecnici migliori al mondo quando si scende in campo anche per accorciare quel gap con le dirette concorrenti. Una piccola-grande fortuna per il calcio italiano.
Riccardo Amato

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