Un anno dopo…l’Inter c’è
Un ricordo, un’emozione dice una radio molto famosa. L’Inter ha imparato dagli errori del recente passato e dopo Anfield (vi ricordate la perla di Lautaro Martinez?) si ricorderà di Porto.
La sofferenza è servita. Contro gli uomini di Conceiçao si salvano soltanto Onana e Darmian. L’atteggiamento è conservativo e le ripartenze sono quasi sempre sterili. Meglio i padroni di casa che escono dal doppio confronto con una certezza: gli avversari non sono stati superiori.
Una squadra comunque rognosa, capace di spezzare il sogno della Juventus tre stagioni fa e intimorire chiunque arrivasse all’ Estádio do Dragão. Inzaghi a fine partita rivendicherà con orgoglio questo pass ai quarti di Champions League e fa bene. La società gli ha chiesto di far crescere la squadra e se Lautaro può sedersi al tavolo di Haaland è anche merito di Simone da Piacenza.
Non è stata solo fortuna ma anche quella certamente serve. Senza dubbio. Fu così anche nel 2010 quando un certo José Mourinho trascinò la banda in finale dopo aver sofferto le pene dell’Inferno al Camp Nou di Barcellona. Altri giocatori e altri tempi.
I nerazzurri escono dal doppio confronto europeo con la fiducia di chi può ancora dare un senso a questa stagione. Il mese di Aprile sarà denso di appuntamenti decisivi. La Juventus in Campionato e in Coppa Italia e poi quella musichetta lì.
Riccardo Amato
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