Skriniar ha scelto
Salviamo la carta stampata
Vorrei ma non posso
L’Inter può fare a meno di Brozovic?
Ci sarebbero proprio tutte le big su Marcelo Brozovic e ci mancherebbe altro. L’Inter può fare a meno del suo metronomo? Le oltre 300 presenze in nerazzurro indicano lo status di un giocatore imprescindibile, trasformato regista da Luciano Spalletti e in ogni caso testimone di una squadra che ha affrontato la tempesta prima di tornare a vedere le stelle.
Con Simone Inzaghi in panchina il calciatore ha dovuto vivere una nuova fase della carriera a causa di qualche infortunio di troppo e alla crescita di Hakan Calhanoglu nella stessa mattonella di campo.
Le qualità dell’ex Milan, unite alla possibile crescita di Asllani, arrivato dall’Empoli proprio con l’idea di raccogliere l’eredità di Brozo, sono fattori che fanno pendere la bilancia in maniera decisiva. I tifosi tuttavia nutrono grande affetto verso il calciatore croato, protagonista anche fuori dal campo e messo sul mercato più dai media che dalla società.
Ma un futuro diverso è possibile, l’Inter ci sta pensando. Cedere Brozovic per una cifra idonea (diciamo 30 milioni) consentirebbe al presidente Zhang e alla dirigenza di tirare il fiato e dare continuità alle scelte di mercato della scorsa estate. Semmai l’equivoco sarebbe di natura tattica.
L’erede designato Kristjan Asllani non è stato quasi mai schierato titolare dal tecnico interista, con le opzioni Calhanoglu e Gagliardini invece sempre pronte all’uso. Dal mio punto di vista un maggiore minutaggio per l’albanese darebbe consistenza a una strategia in campo che riflette le esigenze della società. Abbassare l’età media e il monte ingaggi, proiettando il club in una nuova era di successi sostenibili.
Dobbiamo tutti compiere uno sforzo e immaginare la nostra squadra del cuore come un’azienda nella quale fuori dal campo si segnano gol altrettanto importanti per un’altra classifica. In quest’ottica, oltre a Skriniar, non mi meraviglierei di un clamoroso dietrofront per Romelu Lukaku. Un’Inter senza i big è possibile, a patto che le idee siano sempre vincenti e gli eventuali sostituti all’altezza.
Riccardo Amato
Partecipa alla discussione: entra a far parte del mio gruppo Facebook!
Lascia un like alla mia pagina Facebook!
Vuoi collaborare? Scrivimi all’indirizzo mail riccardoamato@rocketmail.com
I segreti di Napoli
Per Luciano Spalletti lo scudetto è un’occasione irripetibile e una città intera sogna un trionfo che manca da troppo tempo.
Al giro di boa di questa Serie A 2022/23 deludono le milanesi e non si escludono sorprese nella lotta all’Europa.
Il calciomercato: Osimhen ha attirato le attenzioni di almeno due top club inglesi. Cosa risponderà De Laurentiis?
L’Inter ripartirà da Inzaghi e Lukaku?
La Juventus: il mistero sulle intercettazioni si infittisce.
Per rispondere a queste domande ho invitato sulla mia pagina Facebook Marco Di Nardo, giornalista molto attento alle vicende di casa Napoli e non solo.
Ti aspetto per commentare insieme tutte le ultime novità!
Riccardo Amato
Il Milan non c’è più
Milano delude e si ferma, il Napoli ringrazia, la Lazio spera. La serata dell’Olimpico di Roma rispedisce al mittente ogni velleità scudetto. Il Milan non c’è più. Altro che scudetto.
Quattro gol, nervosismo e infortuni. Di fronte a Pioli, un gruppo coeso capace di giocare un calcio spettacolare anche senza il suo leader Ciro Immobile.
Fantasia al potere, idee chiare e velocità. Il Milan sbanda e dopo 4 minuti tutto si complica. Zaccagni fa venire il mal di testa a Dest, Felipe Anderson si conferma l’arma più affilata di un gruppo che sogna la Champions.
Avete visto? In Italia si può fare calcio e competere ad alti livelli anche senza spese folli, grazie alle idee di un tecnico che dal punto di vista tattico non ha nulla in meno di colleghi più sponsorizzati.
Romagnoli e compagni confermano una solidità difensiva tipica delle big e affondano tra le incertezze rossonere. Leao e Giroud non la vedono mai e i cambi del secondo tempo sono più mosse dettate dalla disperazione.
Maldini a fine partita parlerà di un Milan che ha perso il fuoco dentro e che non potrà fare follie sul mercato. E allora il dubbio sorge spontaneo: il campo sta certificando l’instabilità del momento? Inter e Milan, in proporzioni diverse, non riescono a mettere la polvere sotto il tappeto.
Il Napoli ringrazia e si prepara ad affrontare un girone di ritorno senza troppi patemi. D’ora in poi Spalletti potrà permettersi il lusso di gestire un vantaggio cospicuo. Milano resta al palo.
Riccardo Amato
Partecipa alla discussione: entra a far parte del gruppo Facebook Il Blog di Riccardo Amato.
Inter, quando diventi grande?
Non ce la prenderemo con il povero Bellanova né avanzeremo una tesi a favore di Asllani. L’Inter ieri sera non ci è piaciuta. Punto. E menomale che bisognava festeggiare il trionfo in Supercoppa.
Proprio come a Monza, l’Inter crea e poi distrugge. Grande con i grandi, piccola contro le piccole. Con tutto il rispetto per un Empoli che gioca bene a calcio e sfoggia i talenti di domani.
La serata disordinata dell’Inter inizia con il rosso a Skriniar. Una ingenuità figlia delle voci di mercato? Può darsi.
I nerazzurri hanno dei problemi che vanno oltre i singoli. Mancano continuità e carattere, ingredienti essenziali per tenere il passo di un Napoli che viaggia oltre i limiti di velocità. E invece cosa è successo?
Simone Inzaghi ha delle responsabilità e altrettanti meriti. Ciò che emerge però dalle prestazioni di Lautaro e compagni è una preoccupante fragilità difensiva. Concedere un gol a partita è una tassa che dà fastidio e complica i piani verso giorni migliori.
La morale di questa fredda fine di gennaio è presto detta. Inzaghi può mettere nel mirino la Coppa Italia (attenzione però a questa Atalanta) e sperare in una serata prestigiosa in Champions contro il Porto.
Lo step per diventare grandi è stato rimandato un’altra volta. Problemi di testa? Mercato nemico più che moltiplicatore di talento e occasioni? La stagione interista ha già preso una piega che in pochi si sarebbero aspettati.
Riccardo Amato
Skriniar divide i tifosi dell’Inter
Il capitano all’ultimo ballo a San Siro? Il tifo si spacca in due.
I tifosi dell’Inter non si aspettavano un epilogo simile ma Milan Skriniar è davvero a un passo dal lasciare Milano e i colori nerazzurri. “Colpa” del Fair Play Finanziario e di legittime ambizioni di ogni professionista.
Ciò che però non può andare giù ai tifosi della Beneamata è il modo con cui lo slovacco sta preparando questo lungo addio. Che sia gennaio o giugno poco importa e le parole del tecnico del PSG Galtier suonano come qualcosa di più di un’ammissione.
Questa sera a San Siro sono previsti fischi per colui che avrebbe voluto diventare una bandiera. E invece cosa è cambiato? Soltanto colpa dei soldi? Alla società Inter si può senza dubbio contestare la gestione della vicenda, con quel tira e molla della scorsa estate che non ha portato nessun beneficio alle parti in causa.
I nerazzurri sono già al lavoro per il futuro, guardando un reparto che potrebbe davvero subire una rivoluzione. Anche De Vrij e D’Ambrosio sono in bilico e per Acerbi nessuno ha parlato di prospettive future. Come sempre viene prima l’Inter. I nomi passano, il club resta. L’ex presidente Massimo Moratti intanto la vede così: “Skriniar non è Samuel: si può sostituire”.
Riccardo Amato
Entra a far parte del mio gruppo Facebook Il Blog di Riccardo Amato!