fbpx

Una moviola salva classifica

La moviola in campo. Siamo tutti un po’ Biscardi in questo momento, soprattutto rivedendo i replay dei match di Serie A. Quante decisioni affrettate o troppo lente, tanti i dubbi, poche le soddisfazioni. Ogni anno ci ritroviamo a dibattere dello stesso tema: l’aiuto tecnologico.

Ieri sera, ad esempio, sarebbero bastati dieci secondi per rivedere e annullare il gol su punizione di Hernanes. L’arbitro di porta ha fallito, il gol fantasma resiste e sinceramente la gente inizia a stufarsi. C’è chi sostiene che le milanesi siano addirittura favorite.

La classe arbitrale italiana non ha niente in meno delle altre ma deve restare al passo coi tempi, essere più forte del dubbio, dell’incertezza e della presunta malafede. Questo campionato, in termini di dettagli ed episodi, è sicuramente condizionato.

La moviola restituirebbe peso e punti a quelle formazioni normali ma vivaci. Detto questo, le prime posizioni sarebbero comunque occupate dalle stesse formazioni.

Un passo verso la modernità, una decisione comune e tecnologica per garantire sempre e comunque il rispetto delle regole. Se non siamo pronti al cambiamento adesso, ci affideremo ai “meno peggio”, ai “bravini” e mai ai “perfetti”. I direttori di gara sempre e comunque protagonisti del gioco.

Un bravo arbitro invece si fa sentire quando deve, chiarisce le idee a tutti quando serve e soprattutto sa che può contare sul supporto della tecnologia. L’approvazione del VAR, circa un anno dopo la pubblicazione di questo articolo, ha cambiato questo calcio ma le polemiche non si sono certo placate.

Qual è il vostro punto di vista e quali sono ancora le zone oscure tra interpretazione e scelta da parte del direttore di gara?

Riccardo Amato

 

Vuoi commentare questo e altri contenuti? Ti aspetto all’interno del mio gruppo Facebook Il Blog di Riccardo Amato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *