3 qualità di un grande allenatore

Come sapete Il Blog di Riccardo Amato è il luogo dove porsi domande, alcune esistenziali altre calcistiche, poco importa. Eccone una per voi.

Quali caratteristiche dovrebbe avere un grande allenatore?

Ve lo sto chiedendo sulla mia Pagina Facebook e all’interno del gruppo Il Blog di Riccardo Amato

È arrivato il momento di rispondere. Le tre qualità che non possono mancare dal mio punto di vista a un tecnico sono LEADERSHIP, COMPETENZA e CAPACITÀ DI MOTIVARE.

Analizziamole insieme.

LEADERSHIP. Che sia un leader silenzioso, un comandante o una guida che si fa sentire soprattutto lontano dai riflettori, il tecnico deve alzare la propria voce. Antonio Conte è assai diverso da Massimiliano Allegri. Luciano Spalletti non fa rima con Gian Piero Gasperini ma ognuno di loro, a suo modo e senza snaturarsi, sa come raggiungere un obiettivo. Un leader è tale quando è riconosciuto dagli altri, che si tratti di una squadra o di un team di lavoro. Avete presente quando alla scuola calcio si sceglie chi farà il capitano? Spesso, confrontandosi tra pari, la scelta pare ovvia.

COMPETENZA. Per giocare e allenare a grandi livelli le conoscenze sono gli ingredienti perfetti della nostra torta chiamata calcio. Diamo per scontato che un grande allenatore abbia competenze dal punto di vista tecnico e tattico ma non basta! Secondo José Mourinho “Chi sa solo di calcio, non sa niente di calcio”. Trattare le persone, essere empatici e incidere dal punto di vista emotivo oltre che psicologico, sono passaggi di un percorso che può riservare ostacoli come grandi scoperte. Tra tante conoscenze e nozioni poi, la capacità di essere flessibili e cambiare spesso idea, può trasformarti da esecutore a innovatore, da bravo allievo a maestro.

CAPACITÀ DI MOTIVARE. Potrebbe essere racchiusa dentro il concetto di leadership ma non è così. Quante volte abbiamo sentito parlare di “partite che si preparano da sole” come derby o finali di Champions League. Non è probabilmente in quei casi che il Mister deve tirare fuori il massimo dai suoi e ricordare l’importanza della posta in palio. In un campionato medio la maggior parte delle partite, dal punto di vista di una big, prevede un confronto con avversari tecnicamente inferiori. Ecco l’importanza di non perdere punti e arrivare ai match “di cartello” con la consapevolezza che tutto è nelle proprie mani.

E adesso tocca a voi, fatemi sapere cosa ne pensate e chi è oggi l’allenatore che incarna queste skill.

Riccardo Amato

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