Inter, il problema è la motivazione?
L’Inter cerca la ripartenza dopo Bologna e sa che da questo momento in poi sarà vietato sbagliare. Tutti sotto osservazione, non solo il tecnico. Le parole dell’a.d. Beppe Marotta a Sky Sport risuonano nello spogliatoio di Appiano Gentile.
Il momento no dell’Inter: ok Inzaghi ma i giocatori?
L’ex tecnico della Lazio è, come da copione, il primo a finire sul banco degli imputati. Le responsabilità sono evidenti e ci stanno tutte, proprio perché i meriti hanno spesso coperto alcune zone grigie. Al suo primo anno in nerazzurro, Simone Inzaghi ha “rischiato” di vincere tutto, arrendendosi soltanto in Champions e scivolando insieme ai suoi su quella che Marotta ha definito “una buccia di banana”. Gli interpreti però non sono al meglio della condizione psicofisica. Solo colpa dell’allenatore?
Terapia e motivazioni per l’obiettivo Champions
Proprio a Bologna, dieci mesi dopo l’errore di Radu, i nerazzurri hanno dimostrato di non essere pronti di fronte alla prova della continuità. Questione di motivazioni, come ammesso dallo stesso tecnico nerazzurro nel post partita? Gli undici in campo hanno mollato l’osso troppo facilmente, consegnandosi a un avversario affamato, capace di andare oltre l’emergenza.
Continuità e concentrazione
Le due parole d’ordine per concludere dignitosamente una stagione che per certi versi può essere già definita deludente. Il distacco dal Napoli è siderale ma la Champions e la Coppa Italia possono sorridere alla banda nerazzurra a patto di restare dentro il percorso in primis con la testa. Una grande squadra non può accontentarsi perché ha l’obbligo di pretendere il meglio da se stessa. Lo impongono la storia del club e i tifosi.
Testa al campionato, cuore alla Champions
Superare il Porto vorrebbe dire migliorarsi e crescere dal punto di vista dell’esperienza. L’obiettivo primario era e resta però il campionato. Il secondo posto finale può facilmente essere etichettato ad Appiano come l’obiettivo minimo di questa stagione. Ecco perché per l’Inter questi ultimi tornanti dovranno essere trasformati in rettilinei a tutta velocità.
Riccardo Amato
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