Vivere il Derby in Curva a San Siro, soffrire insieme, abbracciare uno sconosciuto dopo un gol. Qualcuno la chiama una forma di “felicità senza utilità” ma la passione e il sentimento verso la propria squadra del cuore non hanno eguali.
Io ero lì con un amico proprio in occasione di un derby vinto per 4-2 nel 2012. Il grande rivale Ibra che fa doppietta, provoca e poi perde. Un rigore (un altro) inesistente per i nemici di sempre.
La coreografia più bella della storia recente, quella Madonnina che illumina le notti milanesi e indica la via ai più coraggiosi. Il fascino di essere interisti sta anche nel piacere della sofferenza, disse una volta il Presidente Moratti.

Noi come tanti altri siamo ancora qui a sperare e a emozionarci. Ogni volta che vedi il prato di San Siro è sempre la prima volta. Non ci credi e la meraviglia è tutta negli occhi. Altro che un semplice gioco.
Essere interisti nel giorno della Partita per eccellenza è un privilegio oltre che un grande motivo di orgoglio. Superare i cugini significa affermare la propria storia e le tue ambizioni in una città che si è sempre data da fare e non ha mai rinunciato alla sua natura.
Vivere il derby di Milano è per pochi, essere interisti è un atto d’amore incondizionato verso la propria squadra e la propria città. Un pensiero a nonno Franco che non c’è più e un piccolo desiderio nel cuore…
Buon derby a tutti!
Riccardo Amato
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