“Correvo come un nero per guadagnare come un bianco”. È forse questa la frase più celebre di Samuel Eto’o, che oggi compie 42 anni.
Un calciatore simbolo di uno sport che non c’è più, quando uscivi dal campo solo dopo aver sudato la maglia e aver ispirato i compagni. Quando Massimo Moratti lo prelevò dal Barcellona nel 2009 per Ibrahimovic nessuno avrebbe creduto a un epilogo così trionfale.
Il camerunese, valutato soltanto 20 milioni, aveva segnato a raffica con il Barcellona (130 gol in 199 partite) e sarebbe stato finalmente pronto a vincere anche in Italia.
Nell’Inter del Triplete il numero 9 è stato persino in grado di agire da terzino o da centrocampista in fase di impostazione. Uno che non ci stava a perdere nemmeno a carte e che a Stamford Bridge, il 16 marzo 2010, segnò un gol pesantissimo. Un tocco d’esterno per pochi, quell’unica occasione che può cambiarti la vita.
Impossibile dimenticare un calciatore del genere. Lo ammetto: conservo il suo poster nella cameretta e oltre a indubbie qualità tecniche, Eto’o seppe trascinare un gruppo con i comportamenti. Tanti auguri Re Leone! Siamo ancora in attesa di un calciatore così affamato e generoso.
Riccardo Amato
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