Dalle macerie possono rinascere strade, città e interi paesi. Nel caso della Roma serve molto meno e con i Friedkin la strada sembra sempre meno in salita.
Partiamo dal campo, quel testimone che non mente mai. La Roma sta mantenendo un passo da big, con le ultime proiezioni che le garantirebbero una nuova qualificazione europea. È questo l’obiettivo della squadra guidata da Fonseca, ricca di talento e sensibile agli alti e bassi di una stagione impazzita. In un campionato così equilibrato e allo stesso tempo impossibile da decifrare, i giallorossi possono alzare la voce e sistemarsi subito alle spalle delle due milanesi.
Il secondo anno di Fonseca a Roma è più che promettente, soprattutto se si guarda alla possibilità concreta di migliorare il quinto posto della stagione 2019/20. L’undici in campo è competitivo e può crescere ancora. La recente prova contro la Juventus allo Stadium, nonostante il risultato finale, ha confermato abbondantemente questa tesi. L’estro e la dinamicità di Veretout e MKhitaryan hanno pochi eguali in Europa.
E in questa Roma c’è anche un po’ di Italia. Da Mancini a Mancini. Il primo, difensore tuttofare proveniente da quel serbatoio di talenti chiamato Atalanta, il secondo ct di una Nazionale che si prepara ai prossimi Europei con la consapevolezza delle grandi. Lorenzo Pellegrini non viene più chiamato Capitan Futuro solo perché non ha portato fortuna a un altro candidato, ora sotto la Tour Eiffel. Presente e futuro di un gruppo con potenzialità ancora da riversare sul campo. La verità e che non conosciamo ancora del tutto il valore di questa squadra.
Sul fronte societario si iniziano a muovere alcune pedine in posizioni strategiche e si punta a nuovi accordi non solo sul fronte delle sponsorizzazioni. L’obiettivo di Friedkin è ambizioso: riportare la Roma ai fasti dei primi anni Duemila, scivolando sulle onde della pandemia e consolidando un percorso sportivo iniziato soltanto un anno e mezzo fa. L’arrivo di una nuova proprietà porta con sé quei necessari propositi di innovazione e cambiamento, che dovranno rivelarsi funzionali al contesto e agli obiettivi da centrare.
Ecco perché la Roma non ci sta deludendo, anzi. Le scelte di mercato della scorsa estate si sono rivelate azzeccate e per migliorare questa rosa servono (urgentemente) solo un portiere e un attaccante di alto livello. Dopo i tanti rumour sembra davvero al capolinea la storia di Dzeko all’ombra del Colosseo.
Questo finale di stagione potrebbe consegnare alla città quel tesoretto ricco di soddisfazioni ed orgoglio da custodire per un futuro radioso. Una eventuale qualificazione Champions peserebbe come uno scudetto sul piano sportivo ed economico. Persino il derby perso contro la Lazio potrebbe assumere un sapore diverso leggendo a maggio la classifica finale.
Riccardo Amato