Pep e i suoi fratelli
L’anno nuovo ci dirà chi sarà il club più forte al mondo, con il Barcellona di Luis Enrique impegnato nel mondiale per club, ma soprattutto chi andrà alla caccia dei titoli più prestigiosi. Il dominio blaugrana sembra essere imposto dalle stelle, ma le altre big europee non stanno certo a guardare. Partendo dalla panchina.
Se ne parla da mesi e, francamente, manca solo l’ufficialità. Pep Guardiola e il Bayern Monaco si separeranno al termine di questa stagione, con un sostituto che sarebbe già stato individuato. È Carlo Ancelotti, già messo sotto contratto ufficiosamente nelle ultime ore dal club bavarese come riportato dal Corriere della Sera. E Pep dove andrà? A Manchester, sponda City, non vedono l’ora di spendere 20 milioni di euro all’anno per lui, monetine per un club che ha bisogno di segnali prima ancora che di trofei. L’arrivo dello spagnolo in panchina, dopo i chiaroscuri dell’era Pellegrini, assomiglia molto all’inizio di un nuovo ciclo, dove arte e football danzano insieme armoniosamente.
Inghilterra patria di eroi e di ex rivalutati. È il caso di Claudio Ranieri, il “vecchietto” in cima alla Premier League che se la ride e se la gode. L’eterno secondo che fa miracoli quando non allena i grandi ma gli aspiranti tali, l’allenatore pratico e pragmatico buono…per il Chelsea. Dopo le follie che hanno accompagnato l’epopea di José Mourinho, forse un po’ di normalità al centro sportivo di Cobham non farebbe male.
Capitolo Simeone. Il comandante dell’Atletico Madrid ha perso un po’ di quell’appeal da straniero e potrebbe rientrare nella lista di Abramovich per il post Mourinho così come attendere una chiamata italiana. Chissà. Pep e i suoi fratelli ricominciano la loro caccia alla preda Luis Enrique, costi quel che costi. E i presidenti fanno altrettanto, in un gioco senza regole fatto di nomi e tanta pancia. Gli equilibri delle big europee dipendono soprattutto dalla prima scelta, quella dell’allenatore.
Riccardo Amato