Tempo di pagelle: le 20 di A tra chi sale e chi scende
Diamo i numeri, ovvero i voti alle 20 squadre di Serie A al termine del girone di andata di questo campionato 2020/21.
MILAN – VOTO 8
È la rivincita di Pioli. E molto altro ancora. In 12 mesi si può passare dalla parte destra della classifica al primato? Il Milan l’ha fatto, grazie a idee, lungimiranza e tanto merito. Ora arriva il bello. La squadra rallenterà dopo aver alzato i giri del motore?
INTER – VOTO 6.5
Lukaku e compagni sono dove un po’ tutti si aspettavano. Forse con qualche punto in meno. Le prestazioni non hanno sempre convinto ma il filotto di 8 vittorie consecutive, in un campionato così equilibrato dà la cifra della migliore rosa del campionato. L’obiettivo resta quello di tagliare per primi il traguardo.
ROMA – VOTO 7
Bistrattata, schiaffeggiata ma terza in classifica. Se la stagione finisse adesso sarebbe un successo. Fonseca ha bisogno di tempo per dare forza alle sue idee. Ai giallorossi mancano un po’ di continuità e qualche risultato importante negli scontri diretti (finora soltanto flop).
JUVENTUS – VOTO 6
Il nuovo ciclo targato Andrea Pirlo si sta rivelando più complicato del previsto. Una società come la Juventus non può non averlo messo in conto scegliendo un allenatore alla prima esperienza nel calcio che conta e con mezza squadra nuova. Risolti alcuni enigmi tattici i bianconeri possono puntare alla top 3 della classifica.
ATALANTA – VOTO 7
È vero, manca qualche punto alla Dea. Ma sulla bilancia va messa anche la Champions. Gli uomini di Gasperini esprimono il miglior calcio in Italia e non importa se a volte si perde qualche punto per strada. Alla pari contro le big perché è una big.
NAPOLI – VOTO 6
Le 6 sconfitte pesano e spengono i facili entusiasmi. Gattuso ha tanto da fare soprattutto a livello mentale. Questa squadra dà la sensazione di poter vincere o perdere contro chiunque: se punti alla Champions la parola d’ordine è concretezza.
LAZIO – VOTO 6.5
La vittoria nel Derby può rilanciare le ambizioni biancocelesti, a patto che la proposta in termini di gioco venga consolidata e se possibile migliorata. Immobile è un cecchino infallibile, il furore agonistico sembra una componente alla quale gli uomini di Inzaghi non possono rinunciare. Sui punti in classifica pesa anche qui il girone di Champions e una rosa formato L, non certo XL.
VERONA – VOTO 7
Cambiano gli uomini ma il risultato non cambia. Il laboratorio di Juric ha sempre prodotti di qualità da offrire. Un esempio? Zaccagni, rivelazione di questo inizio di stagione. Conquistare un posto in Europa League sarebbe roba da matti (in senso buono).
SASSUOLO – VOTO 6.5
Se avessi compilato queste pagelle un mese fa, probabilmente il voto sarebbe stato diverso. Tra la teoria e la pratica si sistema De Zerbi, uno dei tecnici più talentuosi e innovativi della Serie A, al quale mancano alcuni di risultati di pregio. Gli scontri contro le big hanno testimoniato la distanza tra il dire e fare.
SAMPDORIA – VOTO 6
Non incanta ma porta a casa la sufficienza. La vittoria contro l’Inter, seppur fortunosa, fa morale. Candreva e Keita possono trascinare la squadra in una seconda parte di stagione fondamentale.
BENEVENTO – VOTO 7.5
La squadra dei miracoli. Guida con merito la parte destra della classifica e ha fermato sul pari la Juventus campione d’Italia. Con la giusta concentrazione e un pizzico di fortuna gli uomini di Inzaghi possono ambire al ruolo di nuovo Chievo. Che favola!
FIORENTINA – VOTO 5
La cura Prandelli sta dando i suoi frutti ma qualche errore di programmazione è stato commesso. I tifosi viola non meritano queste figuracce né tantomeno questa pericolante posizione di classifica. Si può dare (e fare) di più.
BOLOGNA – VOTO 5.5
La squadra non è cambiata molto. Sinisa Mihajlovic rischia di abbonarsi a una mediocrità che la piazza mal digerisce. Il talento di Orsolini e Barrow può diventare linfa vitale per la risalita.
UDINESE – VOTO 6
Grande contro le grandi, piccolo contro le piccole. Qual è la vera dimensione di questo gruppo? Un passato glorioso nemmeno così lontano deve far credere a un altro miracolo sportivo.
SPEZIA – VOTO 7
La qualità del gioco dello Spezia è da 8 anche se la Serie A può rivelarsi un girone infernale per una neopromossa. È importante continuare su questa strada e non snaturarsi per nessun motivo. Solo così si raccoglieranno i frutti di un ricco lavoro.
GENOA – VOTO 5
Il cambio in panchina fa subito pensare a una stagione dannata. La realtà è che questa squadra sta attraversando un momento delicato della propria storia (forse anche fuori dal campo) e deve aggrapparsi con le unghie e con i denti alla massima serie.
TORINO – VOTO 5
La più grande delusione di questa prima parte di stagione insieme al Cagliari. Il progetto Giampaolo è già tramontato, l’arrivo di Nicola fa pensare a un girone di ritorno condito da sangue, lacrime e fatica. La storia e l’orgoglio granata non si cancellano, ora servono uomini veri in campo.
CAGLIARI – VOTO 5
Eusebio Di Francesco sarebbe potuto essere il testimonial ideale per un nuovo ciclo. Tuttavia non sempre si è pronti al cambiamento. Prima parte di stagione fallimentare, con il Presidente Giulini già pronto all’ipotesi di una retrocessione. Che strano progetto sportivo.
PARMA – VOTO 5
Il ritorno di D’Aversa è garanzia di lavoro e sacrificio ma basteranno giunti a questo punto della stagione? Le altre squadre in lotta per non retrocedere non faranno sconti.
CROTONE – VOTO 6
Una sufficienza per la squadra con il minor tasso tecnico della Serie A. Una stagione difficile, terribilmente in salita. Finché l’aritmetica tiene aperti i giochi è lecito immaginare un finale diverso.
Riccardo Amato