Professionisti allo specchio: rileggi la prima puntata

La prima serata di “Professionisti allo specchio” (seconda serie) è volata via in un attimo. Un’ora e mezza circa di idee, racconti e sensazioni sul calcio giovanile attraverso i principi, i metodi e soprattutto gli attori in prima linea. Dietro a un ragazzo che può diventare uomo e campione, ci sono tecnici, storie e anni di lavoro e preparazione. Abbiamo provato ad analizzarli, a scomporli e a renderli fruibili a tutti.

Il padrone di casa, Claudio Gori della Rete dei Mister, ha ampliato il parterre  e rinforzato la squadra degli organizzatori. Stiamo parlando di Alessandro Crisafulli e il suo canale YouTube Aurora Desio Settore giovanile, ASD Next Level Soccer, Rabonita, Slow Futbol e Newsteam, una app gratuita e innovativa per vivere al meglio la tua esperienza nel mondo del calcio.

Gli ospiti sono uomini di rilievo e sostanza, vere e proprie fonti di ispirazione per cercare di comprendere un gioco sempre più complesso (ma non complicato) e influenzato dalle mode. Alex Scarpellini (che ha rappresentato l’Attività di base dell’U.C. Albinoleffe), Giulio Geremia (Responsabile tecnico dell’Attività di base del Pordenone Calcio) ed Ermanno Demaria (Attività di base del Torino F.C.) ci hanno accompagnato idealmente sui campi di gioco per farci respirare un’aria nuova. Un’idea comune in testa, quella di crescere ragazzi sani, preparati e autonomi e diversi strumenti, anche creativi, per raggiungere l’obiettivo.

Alex Scarpellini rappresenta una realtà lombarda in continua evoluzione e costante crescita. Gli investimenti sulle strutture e sul capitale umano stanno permettendo a una società intraprendente di navigare nell’oceano calcistico già frequentato dagli squali Inter, Milan e Atalanta. All’Albinoleffe sono ben chiari i principi da seguire in campo e fuori, ricercando nel dettaglio e nel miglioramento continuo la versione migliore di sé. Uno staff di tecnici giovani e preparati si mettono a disposizione di centinaia di ragazzi che non vedono l’ora di calcare i palcoscenici più importanti. “Il nostro segreto? Lavorare 36 ore al giorno. Con un’ora in meno faremmo fatica”. Una breve battuta che rende l’idea della voglia di stupire e del coraggio delle proprie azioni.

Giulio Geremia è un po’ il simbolo della crescita esponenziale del Pordenone negli ultimi anni. La prima squadra giocò inaspettatamente a San Siro contro l’Inter in Coppa Italia nel 2017. Tutti rimasero sorpresi, tranne gli addetti ai lavori del club neroverde. Cultura del lavoro, passione, divertimento e ricerca continua dell’intensità sono solo alcuni degli step necessari per un sogno ancora più grande. Un lavoro che non si pone limiti e obiettivi, proprio perché sarebbe ingiusto frenare le proprie ambizioni. A livello di attività di base, lo studio e i metodi sono meticolosi, con un approccio psicologico calibrato in base alle fasce d’età. La parola divertimento è sempre presente, la sfida, declinata come voglia di andare a riprendersi il pallone per rimetterlo subito in gioco, rappresenta quel fuoco che brucia dentro e ti spinge a tentare l’impresa.

Lo spirito granata, il ricordo degli Invincibili che tuttora vive a Torino, il carisma e l’esperienza di Ermanno Demaria. Il calcio non è solo uno sport, è vita. Serve conoscerlo, ma è altrettanto importante lasciarsi trasportare e cambiare dai suoi insegnamenti. “Ecco perché le nuove tecnologie, i nuovi allenatori e l’esperienza di coloro che guidano i ragazzi da più di vent’anni costituiscono un patrimonio tecnico e umano per i calciatori di oggi e domani”. Il calcio è anche fango, paura di non farcela e sogni spezzati.

Al Torino F.C. si costruiscono calciatori pronti ad affrontare le difficoltà così come le chiamate di club ancora più prestigiosi. Il debutto in Serie A o in Nazionale di un bambino che è diventato ormai uomo non deve sorprendere. Il lavoro del Toro è codificato e riconoscibile. Lo impongono la storia della società, la tradizione e quella forza interiore che anima migliaia di ragazzi. Senza dimenticare mai le ricette segrete: il talento, la fantasia e il gioco. E l’allenatore?

“L’istruttore è come il faro del porto, è lì presente e vigile per indicare, segnalare, illuminare, avvisare…ma lascia al mare la possibilità e la scelta di agire libero con il proprio modo di essere”

Riccardo Amato

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Vuoi rivedere la puntata integrale? Ecco i link:

La Rete dei Mister – Pagina Facebook

Aurora Desio Settore giovanile – Canale Youtube 

 

 

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