L’Udinese e quei numeri da grande
La scelta della famiglia Pozzo di affidare a un vice allenatore la panchina più ambita, nonostante lui non lo volesse, si è rivelata non solo naturale ma persino efficace. Luca Gotti appartiene a quel mondo di storie, imprevisti e casualità che poi tanto imprevisti non sono. La sua Udinese sta dimostrando di essere una grande tra le piccole, almeno dal punto di vista dei numeri di questo 2021.
Sette punti nella settimana appena trascorsa e quinto risultato utile consecutivo alla Dacia Arena. Oltre al Sassuolo, anche Milan, Fiorentina e Inter sono tornate a casa con l’amaro in bocca. Un inizio di 2021 da protagonista, con quel rigore al 95′ a Milano contro il Milan che grida ancora vendetta. L’Udinese è tornata e guida la riscossa delle medio piccole, tanto criticate per un atteggiamento troppo difensivo quanto inevitabile, accusate della sola fisicità a scapito della qualità.
Tuttavia se batti il Sassuolo e concedi poco o niente alle due squadre più prolifiche in termini di realizzazioni in Serie A (Inter e Atalanta), certi valori te li porti dentro e li esprimi in campo. Il tutto seguendo un tecnico, Luca Gotti, che fa del low profile la sua arma vincente. Un allenatore che non ha ancora (inspiegabilmente) rinnovato il suo contratto.
Il mercato invernale ha portato con sé l’esperienza e la voglia di gol di Fernando Llorente, uno che sa come si fa e che si appresta a vivere un finale di stagione da protagonista. Il giusto mix tra giovani giocatori e profili più esperti, l’equilibrio nelle due fasi e una classifica “tranquilla” sono tutti elementi a favore del tecnico e di un gruppo che non deve porsi limiti.
Guardando la classifica, il vero obiettivo potrebbe essere quello di sistemarsi subito dopo le prime otto posizioni europee. Un risultato che avrebbe un sapore ben diverso dalle sensazioni di inizio stagione. Un trampolino di lancio per il futuro, attraverso la ricerca e la valorizzazione di nuovi talenti da far conoscere al nostro campionato. Il primo passo dev’essere proprio questo, assieme a un tecnico che ha saputo creare la giusta empatia e che è in grado di guidare i propri ragazzi verso il prossimo step di crescita.
Riccardo Amato