Milan e Inter si dividono il Derby

DERBY

È arrivato il momento di commentare il pareggio nel Derby della Madonnina tra Milan e Inter. I rossoneri per consolidare il primato condiviso con il Napoli, i nerazzurri per avvicinarsi alla vetta della classifica. Un risultato che tutto sommato accontenta entrambe le squadre. Il distacco rimane invariato e ora ci si interroga su chi ne sia uscito meglio. La risposta? Entrambe le squadre. Per Pioli è un punto che pesa, per Inzaghi un punto di partenza. La sua Inter gioca un calcio più piacevole della passata stagione a discapito di qualche punto (di troppo) lasciato per strada. In questo senso il Derby avrebbe potuto rappresentare la svolta. Il Milan vuole davvero questo scudetto? E allora deve crescere. In più di un’occasione è mancato quell’ultimo step per essere considerata realmente una grande. Non si può non parlare del percorso in Champions League e di una discontinuità di rendimento tipica delle squadre ancora immature.

POSSIBILI SCENARI

Le due squadre, seppur diverse, hanno mostrato le loro migliori qualità. Valutazioni ancora acerbe e premature se si vuole nominare la parola scudetto. Lo sprint che ci porterà a Natale ci regalerà una lotta a tre con il Napoli o qualche nuova sopresa? Se proviamo a immaginare queste tre squadre al pieno delle proprie potenzialità, ecco che i nerazzurri possono dire qualcosa di più dei punti finora conquistati. Gli episodi non sono dalla parte dei nerazzurri, capaci di creare molto e finalizzare poco nelle ultime partite. A Napoli la gestione del caso Insigne e le doti da terapeuta di Luciano Spalletti sono due variabili impazzite. Gli azzurri hanno finora mostrato solidità e concretezza. Un campionato aperto, diverso dalle passate stagioni e tre squadre che possono lottare fino alla fine per il titolo. Un fantastico spot per una Serie A che ha bisogno di rinnovarsi e aspetta l’exploit di nuove formazioni. Chissà che tra le medio piccole possa venire fuori qualcosa di nuovo e inaspettato.
Buona pausa a tutti (a volte ne abbiamo bisogno)
Riccardo Amato

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